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Visualizzazione dei post da maggio, 2011

Postfazione "I demoni sotto il divano"

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E' disponibile la nuova versione del libro, riveduta e corretta. Comprende la seguente postfazione. L'androide Ulisse la mette a disposizioni di tutti coloro che hanno comprato la prima versione.  Grazie! Ho scritto questi racconti tra il 2008 e il 2009, qualche tempo prima che l’opinione pubblica si dividesse sui tragicomici retroscena della vita di un noto politico italiano. A volte penso che se mi fossi deciso a scriverli più tardi, o se quei fatti giudiziari fossero emersi prima, probabilmente questi racconti non avrebbero mai visto la luce. Infatti fino a poco tempo prima eravamo abituati solo a fantasticare su certi meccanismi del potere o a fare, al massimo, alcune deduzioni. Poi, da un momento all’altro, ci hanno sbattuto sotto gli occhi ogni particolare e allora non c’è stato più spazio per l’immaginazione. D’altronde l’abbiamo sempre saputo. La realtà supera sempre la fantasia e questa massima la possiamo pronunciare ancora più forte per quelle storie che vanno

L'e-boom degli e-book e l'oggetto perfetto

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Nello stesso giorno in cui Brunetta presenta per l’ennesima volta la rivoluzione digitale in ambito giudiziario, Amazon.com diffonde la notizia che nell’ultimo mese negli Usa gli e-book hanno superato i libri tradizionali nei numeri di vendite. A primo impatto sembra una di quelle notizie destinate a dividere l’opinione pubblica e ad ispirare inni di gioia nei maniaci della tecnologia e suicidi a colpi di volumi enciclopedici nei bibliofili. In realtà è una notizia considerevole, ma non più di quanto si pensi. Innanzitutto chi legge, e legge veramente, sa che il libro è un’esperienza sin da quando lo si sfoglia per la prima volta. L’edizione, il tipo di carta, l’odore, la libertà di leggerne alcuni pezzi, la copertina, eccetera. Tutti questi elementi concorrono alla scelta di un libro. Addirittura molte persone entrano in libreria non avendo le idee precise ma con la chiara volontà di farsi sedurre. Chi invece acquista prodotti su internet e ha l’insana idea di acquistare libri di

La balena delle biblioteche

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La balena, questo è il nome che diamo alla crisi (così, per esorcizzarla), è un processo di trasformazione sociale, economica, culturale e politica che porta ad un nuovo equilibrio. Quando si è nella sua pancia possiamo immaginare i suoi esiti ma di certo, come in ogni aspetto della vita, c’è sempre un certo margine di imprevedibilità. Ma tra le varie realtà che oggigiorno si sembrano più in bilico ci sono le biblioteche. Una serie di articoli giornalistici, tra cui uno comparso poche settimane fa sul Messaggero, hanno dato voce a quelle paure che seppure condivise da tutti gli addetti ai lavori sono rimaste per lungo tempo nascoste tra catalogazioni e scaffali. Le biblioteche rischiano seriamente di non sopravvivere alla balena. Le motivazioni sono tante.   Partiamo ad esempio dalla cultura. La cultura è la prima a risentire dei periodi critici perché i primi tagli economici vengono fatti proprio in questo settore. E’ chiaro che spesso la balena è anche un pretesto per promuovere

Referendum 12-13 giugno: quesito 4, il legittimo impedimento

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Il QUARTO QUESITO chiede al cittadino se è a favore del provvedimento (comunemente detto “il legittimo impedimento”) che permette al Presidente del Consiglio e ai Ministri di non essere processati durante i loro incarichi, anche in vista di sospetti o prove che testimoniano la loro colpevolezza. In altre parole è un provvedimento che permette agli esponenti dei governi di essere immuni ai processi. La legge è, e deve essere, uguale per tutti. Non ci sono alternative perché in caso contrario si eliminerebbe quella struttura giuridica che ci rende tutti uguali avanti alla giustizia e si favorirebbe quel processo che vedrebbe sempre più uomini vittima dello strapotere dei pochi. Eticamente non c’è nessuna situazione possibile che possa apportare delle eccezioni a questo principio. Quindi se un presidente del consiglio, un ministro, o chicchessia, è indagato, questi deve rispondere d’avanti alla legge come qualsiasi altro cittadino. Dubbi. Ma come fare se i politici che devono avere

E Bin Laden ribalza al primo posto nella hit-parade

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La morte di Bin Laden arriva dopo dieci anni dall’11 settembre, in un momento in cui i tanti stravolgimenti globali l’hanno fatto dimenticare. Infondo anche i nostri peggiori incubi hanno una hit parade . Bin Laden è stato per alcuni anni il leader indiscusso delle nostre paure. Poi il mondo è totalmente impazzito e lui è precipitato nelle posizioni basse. “ Ah è vero, c’era anche lui ” abbiamo detto tutti a sentire la notizia. Di fatto c’è voluta la sua morta per riportarlo in vetta alle classifiche. Un po’ come è successo con Michael Jackson. Del resto il paragone non è neanche azzardato dato che entrambi hanno sfornato una miriade di video. Ad ogni modo, appena si è diffusa la notizia si sono levate una serie di interpretazioni. Qualcuno dice che è una frottola, altri sentenziano che è un giorno importante, altri ancora affermano che oggigiorno il mondo ha da pensare a cose più importanti dei fantasmi. Viviamo giorni strani, cantava Battiato. Tutto sembra un romanzo che, nonostan

Tra Scott Pilgrim e la schizofrenia dei trentenni

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Esiste una generazione cresciuta con alcune certezze: il potere emancipatore dello studio, le conquiste dei diritti nel lavoro, la sobrietà come punto di riferimento nelle questioni ufficiali e via dicendo. Dall’altra però è una generazione che, una volta cresciuta, si è ritrovata a vivere non solo in un mondo che ha tradito puntualmente le certezze acquisite, ma anche alle prese con un granitico concentrato di pura disillusione che grava sulle spalle. Un’inevitabile conseguenza. Si tratta di una generazione un po’ schizofrenica che sembra uscita da un film di Fellini, o dal Rocky Horror Picture Show. Si, perché questa generazione è la stessa che fino a più di vent’anni fa si alimentava con robuste dosi di fantasia ricavate da cartoni animati e videogiochi. Il mondo attuale dice a questa generazione che la vita è una lunga serie di combattimenti. Forse più di prima. Appurato questo sarebbe curioso sapere come ognuno di noi affronta quotidianamente gli ostacoli e i “nemic