Il cadavere di Golia e i sensi di colpa di Davide
Ogni guerra finisce non prima di aver mostrato la sua ultima grande atrocità, un’atrocità che ne diventerà in qualche modo il simbolo. Noi, in Italia, ne sappiamo qualcosa proprio con piazzale Loreto. Di fatto i cadaveri di Mussolini e della compagna appesi a testa in giù, esibiti e pestati, sono diventati l’emblema della fine del fascismo. Quasi settant’anni dopo la stessa sorte è toccata a Gheddafi. Ora, mentre le immagini del cadavere fanno il giro del mondo, giornalisti, intellettuali, opinionisti e filosofi si chiedono se è giusto diffondere simili documenti. O, ancora, se è giusto riservare un simile trattamento a degli uomini, pur essendo stati dei dittatori sanguinari. Lo stesso Enrico Vaime, in uno dei suoi editoriali all’interno della trasmissione Coffee Break, ha toccato questo nervo condannando sia l’uccisione dei dittatori sia la diffusione delle relative immagini. E’ vero. Ciò che abbiamo visto negli ultimi tempi è alquanto raccapricciante. Per una volta però va dett...