Post

Visualizzazione dei post da ottobre, 2011

Il cadavere di Golia e i sensi di colpa di Davide

Immagine
Ogni guerra finisce non prima di aver mostrato la sua ultima grande atrocità, un’atrocità che ne diventerà in qualche modo il simbolo. Noi, in Italia, ne sappiamo qualcosa proprio con piazzale Loreto. Di fatto i cadaveri di Mussolini e della compagna appesi a testa in giù, esibiti e pestati, sono diventati l’emblema della fine del fascismo. Quasi settant’anni dopo la stessa sorte è toccata a Gheddafi. Ora, mentre le immagini del cadavere fanno il giro del mondo, giornalisti, intellettuali, opinionisti e filosofi si chiedono se è giusto diffondere simili documenti. O, ancora, se è giusto riservare un simile trattamento a degli uomini, pur essendo stati dei dittatori sanguinari. Lo stesso Enrico Vaime, in uno dei suoi editoriali all’interno della trasmissione Coffee Break, ha toccato questo nervo condannando sia l’uccisione dei dittatori sia la diffusione delle relative immagini. E’ vero. Ciò che abbiamo visto negli ultimi tempi è alquanto raccapricciante. Per una volta però va dett

L'uso della parola Crisi non ha mai avuto crisi

Immagine
Sono passate poche settimane dal crollo della palazzina di Barletta e su questa tragedia i media hanno spento già i riflettori. Certo, se da una parte è la netta conseguenza di un giornalismo votato alla drammatizzazione, dall’altra non si può pretendere che il mondo ci pianga su per mesi e mesi. Ci sono però alcune notizie che al di là del fatto in sé rappresentano una condizione molto diffusa se non addirittura generalizzata. Il crollo del palazzo di Barletta è una di queste. Possiamo indignarci (giusto per usare un termine in voga) per le perizie sbagliate, per la negligenza degli addetti ai lavori e per coloro che hanno evaso le responsabilità, ma tutto ciò farà il suo corso agli occhi della giustizia. O almeno ce lo auguriamo. Vi è però un aspetto di questo dramma che colpisce direttamente la nostra società e una delle sue colonne portanti: il lavoro. La palazzina di Barletta, accartocciandosi su sé stessa, ha portato alla luce l’orrore di una camiceria i cui dipendent

La legge bavaglio e la Resistenza dei Poeti

Immagine
Non è un caso che le crisi economiche coincidano proprio con le crisi culturali. Più ci guardiamo attorno e più vediamo la morsa della banalità e dell’avidità stringersi attorno a tutto ciò che favorisce la circolazione delle idee e delle notizie. E’ come se le contingenze diventassero ad un tratto un pretesto per sottomettere le persone, per diffondere paura e per far battaglia contro chi non la pensa allo stesso modo di qualcun altro. Da una parte assistiamo alla degenerazione senile di una rockstar che tanti italiani, inspiegabilmente, hanno eletto come guru. Caro signor Rossi, la satira è cattiva e se non lo fosse non potremmo chiamarla satira. E’ una sorta di cattiveria comica indispensabile per chi va a caccia delle contraddizioni del mondo. E’ indispensabile quanto la zappa per un contadino, il Mac per un designer, il treno per un macchinista. Tutti quei personaggi pubblici, tutte quelle figure che in qualche modo hanno la responsabilità di plasmare la nostra società, ci dev