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Visualizzazione dei post da 2014

Controllate sempre sotto il vostro letto...

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Il piacere di aver paura.  Era questo il titolo di una raccolta di racconti horror che lessi quando ero poco più che adolescente (sarà stato probabilmente tra i primi miei libri letti). Era una selezione di racconti dei più grandi autori horror, dai più classici come Poe, Lovecraft, Hoffman fino ad arrivare ai contemporanei come King e Campbell.  Il libro mi catturò subito per il titolo.  Tutt'oggi penso che quel titolo rappresenti benissimo una delle mille sfumature della paura, una sensazione in cui mistero, attesa e inconscio si sposano perfettamente creando uno strano e insolito piacere.  Ci sarebbe tanto da dire a riguardo ma penso non sia il caso perché un'idea del senso di questa forma strana di piacere è ben rappresentata da questo cortometraggio.  Un minuto, un solo minuto, per raccontare un incubo.  Buona visione. 

Quattro parole su "Il Giovane Favoloso"

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Ho apprezzato molto il film "Il giovane favoloso" per una serie di motivi.  Primo perché è fatto come dovrebbe essere fatto qualsiasi film su un grande poeta: non un inutile tentativo di farne una enfatica e precisa biografia bensì uno spioncino da cui osservare il mondo interiore e simbolico del personaggio. Secondo perché in questo film vi è un riscatto contro quella pedanteria accademica che oltre ad aver afflitto lo stesso Leopardi ha rappresentato un modo limitato e didascalico con cui trattare la sua opera nelle scuole. Terzo perché è un film sulla poesia, con un elemento narrativo ridotto al minimo, e un sapiente montaggio di emozioni, impressioni e parole. Forse è un po' lungo, si, ma prendetelo come un videoclip lungo ed eterno a cui si deve pur porre un punto finale. 

Nina dei Lupi - commento da amazon

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Nina dei Lupi è il racconto di un mondo collassato e di un ritorno della società alla natura, con tutto il bagaglio esperienziale e culturale che ne segue. La caccia, la lotta per il territorio, si mescolano ad un certo misticismo della natura. Il tutto raccontato attraverso la vicenda di una comunità di montagna, e in particolare di una ragazzina che cresce e si "trasforma" a cavallo tra i due ordini. Bertante racconta della magia, dell'epica, del mistero e del coraggio che ritornano prepotentemente tra gli uomini, in un mondo in cui la natura ha dimostrato per l'ennesima volta la sua sovranità. Tutto con uno stile secco, quasi cinematografico, che pur peccando di didascalismo, riesce comunque a tenere alto il ritmo della narrazione e a trascinare il lettore in questo vecchio / nuovo mondo. Bertante è coraggioso nel proporre un libro del tutto lontano dai temi esistenziali e filologici della letteratura italiana contemporanea. Ha delle ottime idee, buone intuizi

Falcone e Borsellino: Mi piace pensare che "l'essere italiani" sia iniziato con voi

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Cari Falcone e Borsellino, io so che prima o poi il vostro lavoro sortirà gli effetti.  Quelli veri intendo.  Io so che non vi fate certo incantare da tutta questa gente che fa a gara a ricordarvi. Sapete benissimo che tra loro c'è chi vi ha ucciso e chi, ancora peggio, ha appoggiato, votato, difeso, sostenuto chi vi ha ucciso. Alcuni di questi hanno addirittura fondato un partito che di fatto è sta to a capo di questo Paese per vent'anni. E' stato un partito votato, suffragato, appoggiato e persino chi credeva di aver accolto la vostra eredità è finito per scendere a compromessi, o ad affari, con questo partito. Come so benissimo che non vi fate certo incantare dagli attivisti dell'ultima ora, perché sapete benissimo che molti di loro hanno, nel miglior dei casi, dormito per vent'anni, o, nel peggiore dei casi, appoggiato, votato, suffragato chi vi ha ucciso. Perché il non essere dei buoni cittadini è tra i principali presupposti dell'essere mafiosi.  Siete