Quattro parole su "Il Giovane Favoloso"

Ho apprezzato molto il film "Il giovane favoloso" per una serie di motivi. 
Primo perché è fatto come dovrebbe essere fatto qualsiasi film su un grande poeta: non un inutile tentativo di farne una enfatica e precisa biografia bensì uno spioncino da cui osservare il mondo interiore e simbolico del personaggio. Secondo perché in questo film vi è un riscatto contro quella pedanteria accademica che oltre ad aver afflitto lo stesso Leopardi ha rappresentato un modo limitato e didascalico con cui trattare la sua opera nelle scuole. Terzo perché è un film sulla poesia, con un elemento narrativo ridotto al minimo, e un sapiente montaggio di emozioni, impressioni e parole. Forse è un po' lungo, si, ma prendetelo come un videoclip lungo ed eterno a cui si deve pur porre un punto finale. 


Commenti

Post popolari in questo blog

Il Calamaro gigante di Fabio Genovesi

Il Fascino di una Villa Antica e l'incanto che ne rimane (a seguire racconto: "Domenica Sportiva")

Viaggio a Parigi: tra fantastico, gotico e bolge heavy metal