Buon anno amico mio incazzato


Auguro buon anno a tutti, si a tutti, ma in particolare a te, amico mio incazzato. 
La rabbia è di questi tempi un sentimento più che giustificato. Le ingiustizie sono tante, le opportunità poche, le parole di chi dovrebbe tacere troppe. E’ naturale essere incazzati. 
Considero la nostra incazzatura il primo vero passo avanti rispetto agli ultimi decenni. E’ una conquista della nostra generazione, quella stessa generazione che uno dei tanti bocconiani da strapazzo considera perduta. Grazie a questa incazzatura le persone leggono i contratti, si informano su ciò che accade intorno, rispolverano la propria dignità, si uniscono. Il punto è che proveniamo da decenni di ipocrisie, di discorsi retorici e di sonnolenze, tutti vizi perpetuati da una generazione che ha fatto di una banale canzone pop come “Finchè la barca va lasciala andare” una filosofia di vita. Una filosofia che oggi più che mai rivela la propria vacuità. Per questo motivo l’incazzatura è la nostra prima grande conquista. Si, lo ribadisco. 
Ma ora, caro amico incazzato, è giunto il momento di andare avanti e di proseguire nello step successivo. Perché vedi, caro amico incazzato, la rabbia è come una droga che ti annebbia la mente e ti porta a sfogare semplicemente le esigenze più brutali. E’ quel qualcosa che ci impedisce di ragionare, di analizzare, di pensare e che alla fine ci fa regredire allo stadio animalesco. 
Non mi importa chi tu sia, amico mio. Un grillino, un indignato, un fascista, un astenuto. Io so solo che la rabbia non rispecchia te stesso neanche in minima parte. Io so solo che la tua rabbia, da sola, non ti porterà da nessuna parte. Anzi, per dirla tutta, non ti farà fare neanche mezzo passo in direzione dell’uscita. 
Caro amico incazzato, è giunto il momento di non essere più contro ma a favore di qualcosa. Ciò che noi tutti avversiamo ha i giorni contati. Il vecchio mondo è entrato già da un bel pezzo nel suo autunno. E’ un gigante che muore giorno dopo giorno e che forse, lui per primo, non vede l’ora di chiudere gli occhi per sempre. Proprio per questo motivo noi tutti dovremmo sforzarci di sfornare più idee possibili. Si, caro amico, il nuovo mondo non lo si costruisce facendo l’amministratore di condominio, tanto meno il contabile. Non lo si costruisce insultando scienziati che muoiono o eleggendo ad eroe qualche personaggio del passato. No amico mio, ciò che sta prima di noi fa inevitabilmente parte di un mondo prossimo alla morte. Ora dobbiamo costruire il nuovo mondo e lo dobbiamo fare con idee che siano nostre. Solo nostre. Ma per sfornare idee originali dobbiamo imparare a sprecarci e a dedicarci. Perciò ti chiedo, amico mio, di fare qualcosa. Se credi in qualcosa allora sprecati in prima persona. Organizza un movimento, promuovi una petizione, crea un gruppo e dai a questo gruppo un perché incondizionato dal marciume del vecchio mondo. Se hai un progetto, un’idea, un sogno fai di tutto, ogni giorno, affinché queste tue (e nostre) cose non restino ferme o chiuse in qualche cassetto. Non startene lì, davanti al computer, a lanciare maledizioni a destra e a manca perché in questo modo farai solo dell’accanimento terapeutico sul vecchio mondo. Scegli qualcosa in cui credere e sprecati. Francamente non conosco altro modo per uscire da un casino. 
Buon anno amico mio e buon anno a me stesso affinché riveda, al più presto, la bella e splendida persona che si cela dietro quella brutta e sanguinosa maschera di rabbia.  

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