"A cosa serve questo pulsante": un'esaltazione del confronto diretto con le cose, del contatto e dell'errore come crescita personale

"A cosa serve questo pulsante" è un libro scritto senza fronzoli e senza un ghostwriter. Direi scritto quasi di pugno. Del resto non c'era tanto da ricamarci su dato che il soggetto era già di per sé forte: da ragazzo cresciuto nella Londra degli anni Settanta a cantante di una delle rockband più originali della storia, pilota di aerei linea, schermidore. 

E qui sta uno uno dei motivi per cui ho deciso di leggerla: la dinamicità del personaggio, forte nell'esplorare vari mondi e nel rimbalzare tra di essi senza mai uscirne a mani vuote. La curiosità e il desiderio di non rimanere fermo nel proprio ambito fanno di Bruce un eroe moderno, contrapposto alle tendenze alla settorializzazione del nostro tempo.


Dickinson è oggi una rockstar tacitamente alternativa. Come del resto lo sono stati gli Iron Maiden i quali, durante i loro ormai 40 anni di carriera, hanno fatto parlare poco e niente di loro al di là dei discorsi propriamente musicali. Né storie di droga e alcool, né bravate miticizzate poi da Virgin radio, né gossip da dare in pasto alla stampa più becera. Se vogliamo dirla tutta quello che emerge dall'autobiografia è che per Dickinson gli Iron Maiden sono stati una palestra non solo musicale, ma anche mentale, in cui disciplina, sacrificio e lavoro duro costituivano dei pilastri imprenscindibili. Cosa che Bruce fa intendere benissimo al punto da farne un tratto distintivo della band.


"Chi non capisce gli Iron Maiden non può capire nemmeno l'impatto che possono aver avuto sulla vita di tantissima gente: per milioni di individui, nel corso degli anni, i Maiden hanno rappresentato un modo per autoaffermarsi. Su un altro piano rispetto alla musica pop, oltre la moda, la spazzatura e l'inutile decadenza della celebrità da reality, i Maiden lavoravano duro, erano concreti, essenziali e complessi, ma anche viscerali e aggressivi"



Basti pensare alle lunghissime tournée, ai concerti sostenuti anche in occasione di malanni e problemi (ampiamente raccontati) e allo stesso tempo alla capacità di preservarsi e stare lontano dagli eccessi proprio per rendere al massimo sul palco (solo chi li ha visti almeno una volta dal vivo sa benissimo di cosa sto parlando).  
Non a caso quando parla degli Iron Maiden si dedica per lo più ad aneddoti legati alla convivenza, ai viaggi, ai luoghi, ai periodi critici, alle persone incontrate, al lavoro di registrazione, dedicando solo pochi cenni a tutto quanto ha ispirato direttamente i pezzi e i testi.


Dickinson è un personaggio singolare per i tanti volti che lo compongono. Restando in ambito musicale uno dei capisaldi del libro è senza dubbio il suo concerto, con la band del progetto solista, a Sarajevo, nel pieno della guerra.
Al di là del rock è uno che si è sprecato buttandosi in molti ambiti seguendo la propria curiosità e la propria voglia di imparare: ecco quindi le vite parallele come pilota di Boeing e di schermidore.
In ultimo, altro caposaldo, la dettagliata narrazione della sua personale battaglia contro il cancro.


E' un libro che si legge con facilità e divertimento, ricco di fatti e dettagli talvolta trascurabili, altre volte curiosi e interessanti e altre volte ancora di grande rilevanza per chi ama il mondo Iron Maiden e più in generale il rock (le pagine dedicate al "Rock in Rio" sono un racconto epico della scena di quegli anni). Un vasto repertorio fotografico ne fa ancora di più un piacere.
E a chi invece non è attratto né dai Maiden, tanto meno dall'hard rock, direi che è un libro che va comunque la pena di essere letto. La ricchezza di esperienze, i vari contesti raccontati dal di dentro,  l'intensità con cui molte fasi artistiche e professionali sono vissute, rappresentano un inno alla vita, un invito a buttarsi in ciò che ci entusiasma e ci rende vivi, un'esaltazione della conoscenza intesa come esperienza empirica, quindi un elogio dell'errore come mezzo di crescita.


P.s.: "Smoke on the Water" nel 1979 aveva già assuefatto le orecchie.

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