Il rito del racconto, uno scatto rubato

Uno scatto rubato sulla spiaggia di Maratea, mentre raccontavo di un viaggio appena concluso.

Qui il racconto di un tratto di quel viaggio

Nel 2011 intrapresi con un gruppo di amici un viaggio in bicicletta da Potenza a Praia a Mare, attraversando quindi una Basilicata che per quanto confinante con la mia regione conoscevo ancora troppo poco. Ci ritrovammo a pedalare a ben oltre 1500 metri di altezza, a ridosso di panorami mozzafiato, tra folti boschi, corsi d'acqua ovunque affioranti, laghi e cascate camuffate nella vegetazione. Dormivamo in tenda dove capitava, molto spesso in luoghi incantevoli a pochi passi da un fiume o una cascata. 

Fu un'esperienza ricca e intensa che, per quanto si rivelò faticosa in alcuni tratti, volevamo non finisse mai. Pedalammo per sette giorni ma solo quando arrivammo a destinazione, Maratea, iniziammo ad elaborare i posti che avevamo scoperto, le difficoltà che avevamo superato, le avventure che avevamo vissuto. Una elaborazione che partiva proprio dalla narrazione, ovvero dalla voglia di rievocare quei momenti prima tra di noi e poi con le persone che incontrammo sulle spiagge di Maratea.

Raccontare è un rito, sacro, che ci permette di interiorizzare il mondo, di trovare con esso un nuovo legame e allo stesso tempo di ricongiungerci con ciò che siamo diventati dopo un viaggio.

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