SATYRANDROIDE, Tra la Penna e il Calamaio: 13. L'arte di Jakub Rozalski

Jakub Rozalski è un illustratore, o meglio un visionario.
Le sue tavole sono come delle finestre, degli scorci, attraverso i quali l’osservatore può spiare un mondo pseudo fantastico. Si “pseudo” perché quello di Rozalski è un mondo non proprio fantastico ma una rappresentazione che deriva da un doppio sguardo. 
Nelle sue tavole vi è un mondo belligerante, o una quotidianità rustica, quasi sempre ascrivibili a contesti che spaziano tra la prima rivoluzione industriale e la seconda guerra mondiale. Su questa estetica rinnovata l’artista polacco proietta presagi, incubi ed inquietudini propri di quei periodi ma che per chissà quale inganno ci risultano tremendamente familiari. Si tratta di “demoni” che prendono la forma di “robot” abnormi a vapore, presenze gigantesche offuscate nella nebbia, marchingegni squadrati e antropomorfi, animali ostili degni della più classica tradizione fiabesca ottocentesca. 
Lo considero tra i disegnatori stemapunk più ispirati proprio per la sua capacità di immaginare un mondo in cui un’estetica del nostro più reale passato accoglie figure immaginarie come se fossero state reali allo stesso modo. Il risultato finale sono scene che portano a galla ciò che forse gli occhi non vedono ma che il cuore tutt’oggi avverte sin nel profondo. Un gioco, questo, che forse ha ispirato la riplasmazione di alcuni luoghi reali di Satyrandroide.

P.s.: sono stato a Westerplatte e la sensazione che Rozalski vuole trasmettere nella relativa tavola è forse tra le più vicine a quelle che si possono provare oggi, stando sulla punta della penisola polacca, tenendo ben a mente i fatti dei ’39.  









Satyrandroide è disponibile on line (su amazon, ebay, ibs, feltrinelli, mondadori store) e in libreria. Se non presente a scaffale puoi ordinarlo. 


Prossima presentazione: Sabato 4 Maggio presso Libreria Luna di Sabbia (Trani)

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