Giove: tra immagini spettacoli e fantasie fantascientifiche

Giove sembra una tavolozza impazzita, un intruglio di colori. Per via della sua atmosfera gassosa, dell'inesistenza di una superficie, delle sue impetuose tempesta (l'occhio rosso corrisponde ad una tempesta in atto da 500 anni) e di altre condizioni è forse il pianeta del sistema solare più inospitale che ci sia (alcuni lo ritengono una stella in fase di raffreddamento). Tuttavia proprio per questo l'ho ritenuto molto interessante da un punto di vista narrativo. 


In Satyrandroide è presente un'importante colonia gioviana che ha trovato un modo singolare per vivere nella sua atmosfera e usufruire così dei suoi ricchissimi giacimenti di gas, fonte di energia preziosa. I "gioviani" infatti vivono in gigantesche "ampolle di vetro", isolati quindi dalle condizioni proibitive del pianeta. Tuttavia la vita in queste ampolle può essere mentalmente insostenibile, ma proprio per questo il paesaggio, nonché la realtà circostante, può essere continuamente ridisegnata grazie ad un microchip impiantato nella corteccia cerebrale. 


Il microchip cerebrale, indispensabile per la vita su Giove, rappresenta in tutto il romanzo l'elemento distintivo tra due modi di vedere l'uomo, due stili e quindi due filosofie di vita: da una parte i terrestri che con tutte le loro contraddizioni mantengono un legame con la realtà effettiva; dall'altra i gioviani, promotori di una rivoluzione dell'umano basata sulla riplasmazione continua del mondo e delle relazioni, nonché su un distacco definitivo dal passato. 

In tutto questo gli androidi, esseri originatosi presumibilmente dai rifiuti spaziali, alle prese con una crescente coscienza di sé, sentono il bisogno di dare un senso alle proprie giornate, un percorso di crescita che inaspettatamente li porta ad avvicinarsi allo stile di vita contraddittorio e "limitato" dei terrestri fino ad imitarlo. Sarà quindi per questo motivo che Ulisse, il protagonista, facendo scalo su Giove, prima di giungere sulla Terra, si sentirà straniero come non mai. 

Dopo lo scalo a Giove accadranno tante cose. Ulisse, per dirla tutta, non trova gli umani simpatici, che siano gioviani o terrestri. Ma se le cose per lui stanno così perché sta raggiungendo la Terra, e precisamente il sud Italia? 

Buona lettura. Ma prima godetevi le meravigliose immagini del quinto pianeta del Sistema Solare.






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