Cos'è "L'ombra del Vento"?

E' uno di quei libri che vorresti non finissero mai e quando finisci di leggerlo ne rimani un po' orfano. I personaggi, il modo di raccontare, i luoghi resi così magici ed evocativi, la prosa così viva e pulsante, tutto è parte di un mondo in cui non vedi l'ora di tuffarti, un labirinto di storie in cui ami perderti. Ma un libro non è infinito, prima o poi la fatidica ultima pagina arriva. Ma proprio quando l'hai chiuso ti accorgi che infinito è il lascito magico ora presente in te. 

L'ombra del vento è un romanzo scritto da un narratore, da uno che sente la narrazione come pulsazione sanguigna, come preghiera religiosa e pagana. Qui la narrazione è la tessitura di un mistero che come un'armatura deve difendere ciò che c'è di più delicato e allo stesso tempo potente al mondo, di ciò che ci rende eroi e dannati... 


E', la storia di un libro, di un lettore e di una scrittura. E di tutto insieme perché la scrittura, come la lettura, è pura vita. Zafon ci propone una idea di letteratura vissuta come scrittore e come lettore poiché in entrambi i casi è inevitabilmente connessa con la nostra vita, con le cose che accadono e col modo che abbiamo di viverle e interiorizzarle. 

Cosa è L'ombra del vento? Un giallo? Un noir? Un romanzo gotico? Un romanzo storico? Io direi che è un libro in cui ogni parola, ogni personaggio e ogni posto, prende vita rivelando ogni suo dualismo, in cui il Romanzo, questo essere intrecciato, enigmatico e ricco di sfumature e dettagli, rinasce dalle ceneri dell'Ottocento e dalla "penna di Hugo" risplendendo in tutta la sua potenza evocativa. E' un romanzo insomma che diventa organismo vivo agli occhi di ogni essere umano, che sia scrittore o lettore. 

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