SATYRANDROIDE. Tra la Penna e il Calamaio. 18: Satellites and Astronauts

Gli In Flames sono tra le band che più ho ascoltato negli ultimi anni e nel periodo della stesura di Satyrandroide. Potrei citare diversi loro pezzi ma tra i tanti ho preferito “Satellites and Astronauts”.


E’ un pezzo in cui giri intimistici di chitarra si alternano a esplosioni granitiche, come a dare un suono alla conflittualità tra un dentro e un fuori, tra il mondo che custodiamo e quello in cui abitiamo. Anche la voce di Andreas Friden, a volte placida altre volte ringhiante, ci restituisce proprio l’esperienza di un uomo, alla deriva nello spazio profondo, fluttuante tra momenti di riflessione profonda e sgomento per l’infinto che gli si apre intorno. 


Forse proprio per questa sua dualità mi capitava di immaginare il protagonista seduto sul bordo del finestrone dell’astronave a fissare lo spazio, quell’indicibile mistero che alla vista non offre altro appiglio che la stessa moltitudine di stelle. Seppure il romanzo sia ambientato in gran parte nel Mezzogiorno d’Italia, alcune delle vicende di Ulisse e Charlot si sviluppano proprio in una “balena d’acciaio” persa proprio nello spazio infinito.
Buon ascolto.
Buona lettura.




"Satyrandroide" è disponibile on line (amazon, Feltrinelli, Mondandori Store, Ibs, etc) e in libreria (se non presente a scaffale è possibile prenotarlo).

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