SATYRANDROIDE, Tra la Penna e il Calamaio. 16: Selbstportrait mit Kater

Nella potenziale colonna sonora del romanzo, o in quella serie di canzoni che mi hanno accompagnato nella stesura, vi è un pezzo fatto di rumori metallici che pian piano si evolvono, si espandono, fondendosi l’uno dentro l’altro fino a diventare musica. I fragori, di carattere siderurgico, si spogliano della loro spigolosità per ammorbidirsi fino ad assumere la forma sonora di rotondità armoniche. In altre parole ascoltare “Selbstportrait mit Kater” degli Einstürzende Neubauten è come assistere ad un processo in cui il metallo si fa vita.

Non ricordo quando precisamente ho iniziato a pensare ad una storia di androidi umanizzati, ma di fatto questo pezzo l'ho ascoltato centinaia di volte prima e durante la stesura. Nel film che scorreva nella mia mente durante la scrittura ritornava spesso la parte finale, quella in cui il metallo fattosi puro rock accompagna la voce teatrale e graffiante di Blixa Bargeld: “Life on other planets is difficult, so difficult!”. E più l’ascoltavo più i miei personaggi emergevano da quella immaginaria poltiglia di rifiuti e scarti, come nuovi Pinocchio desiderosi di diventare umani. Oggi mi piace pensare che questo pezzo parlasse già, nelle sue note metalliche, di Satyrandroide, come a riecheggiare la genesi di quegli stessi personaggi. 

Buon ascolto. 


"Satyrandroide" è disponibile on line (amazon, Feltrinelli, Mondandori Store, Ibs, etc) e in libreria (se non presente a scaffale è possibile prenotarlo)


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