Uprising - Il canto della rivolta di Varsavia dei Sabaton

Nell'agosto del 2015 intrapresi un viaggio in Polonia, da nord a sud. Precisamente da Danzika a Cracovia. 
Sapevo che sarei andato alla scoperta di una terra che è stata, nel Novecento, un principale campo di battaglia, nonchè chiave di volta di molti eventi. Quello che però non sapevo è che tutti gli eventi che si sono sviluppati in quella terra hanno lasciato un'impronta indelebile, un'atmosfera palpabile in ogni città principale, carica di tragicità, eroismo, poesia e grandezza. 
Ecco un breve report di quel viaggio: Polonia 2015 

Quando ho scoperto "Uprising" dei Sabaton, esattamente pochi mesi dopo, è stato come trovare una canzone che desse la giusta colonna sonora alle sensazioni che avevo vissuto passeggiando, per esempio, per le vie di Varsavia.  

In questo articolo, scritto per la rivista lumeen.it, ho ricostruito l'eorica e tragica vicenda della rivolta di Varsavia prendendo spunto dai riferimenti contenuti nel testo e nel relativo vedoclip. 


 Uprising 
Il canto della rivolta di Varsavia dei Sabaton


Oggi parliamo di una rivolta.
Una che oggi rientra tra i capitoli più eroici e disperati allo stesso tempo della seconda guerra mondiale. Parleremo della rivolta di Varsavia e lo faremo attraverso uno dei pezzi più riusciti dei SABATON: “Uprsing”. Dall’album “Coat of arms” del 2010.

Nello sterminato panorama della musica heavy metal i SABATON si distinguono per la loro poetica del raccontare l’eroismo all’interno del contesto umano più efferato: la guerra. Storie di fratellanza, di punti di non ritorno, di resistenze e imprese disperate quanto tragiche. Proprio per questa loro poetica, e nonostante i dibattiti ancora aperti, la band svedese non poteva non raccontare della rivolta di Varsavia.

Il testo e il relativo videoclip contengono più riferimenti ai fatti reali di quanto si pensa e proprio qui proveremo ad illustrarvi il quadro che i SABATON hanno dipinto.

Do you remember when,
when the Nazis forced their rule on Poland
1939 and the allies turned away
From the underground rose a
hope of freedom as a whisper
City in despair,
but they never lost their faith

I fatti sono noti a tutti: il primo agosto del 1944 l’esercito nazionale polacco iniziò le ostilità contro l’esercito tedesco che occupava l’intero Paese da ormai cinque anni. La situazione a Varsavia era particolarmente disperata a fronte della costruzione del ghetto e delle pessime condizioni in cui vivevano i polacchi che vi erano stati confinati (non solo ebrei ma anche semplici cittadini).
Ma cosa fece davvero scaturire la reazione dopo ben cinque anni? I SABATON ce lo dicono quasi subito:

Whispers of freedom
1944 help that never came
Calling Warsaw city at war
Voices from underground

La reazione polacca era scaturita dal fatto che l’armata rossa era giunta ormai alle porte di Varsavia. Di fatti gli accampamenti potevano essere visti ad occhio nudo sulla riva opposta della Vistola (il fiume che taglia la città). Intraprendendo le ostilità si pensò che i russi sarebbero intervenuti a loro sostegno cacciando i tedeschi. Questo però non avvenne mai, o almeno non prima che la resistenza polacca fosse eliminata e la città venisse letteralmente rasa al suolo.
Il motivo di questo mancato intervento è oggetto ancora di dibattito storico, tuttavia ci sono ipotesi molto accreditate che riconducono il tutto ad una strategia per la spartizione della Polonia post guerra. Ma non è questa la sede in cui fare indagini storiografiche.

Voci dal sottosuolo.
Sangue versato sulle strade.
Le immagini narrate nel testo, e mostrate nel video, fanno riferimento non certo a campi di battaglia aperti ma più ad una guerriglia di strada. E fu proprio così. Si trattava infatti di un esercito di quaranticinque mila uomini mal addestrati e mal armati. Di conseguenza, non potendo affrontare direttamente la potenza tedesca, l’esercito ripiegò subito per tattiche di guerriglie urbane.

Women, men and children fight
they were dying side by side
And the blood they shed upon the streets
was a sacrifice willingly paid

La piega che prese la resistenza polacca fece si che tutto questo si tramutasse nella parte più tragica ed eroica allo stesso momento della storia della Polonia nella seconda guerra mondiale. In quanto guerriglia urbana la resistenza polacca fu quindi rappresentata non solo da soldati ma anche da semplici cittadini. Un movimento trasversale quindi che ebbe come simbolo una Pi che terminava con un’ancora (ben visibile nel video), spesso disegnata sui muri e spesso accompagnata dalla scritta: Warszawa, walcz!’ (Varsavia combatti!). 



All the streetlights in the city
broken many years ago
Break the curfew, hide in sewers
Warsaw it’s time to rise now

Le fogne divennero il rifugio dei combattenti e di tutti coloro che fuggivano dalla rappresaglia nazista sempre più severa e sanguinosa (fatto ripreso ampiamente in un film neorealista polacco). Combatterono tutti, soldati, uomini, donne e bambini, aspettando un aiuto che non sarebbe arrivato mai e realizzando ben presto che quella sarebbe stata la fine. 
Accerchiati, braccati e sotto una pioggia di bombe e rappresaglie, videro nelle fogne l'unica via di fuga, una via di fuga che si tramutò a sua volta in una trappola (come del resto ben raccontato nel film "I Dannati di Varsavia" di Wajda).

Ma l'epilogo va già ben oltre il racconto fatto in "Uprising", un pezzo che come da buona tradizione epica, ne enfatizza il coraggio, la voglia di riscatto soprattutto a fronte della tragicità della vicenda.
Ecco quindi il pezzo con il suo video ufficiale (girato non a caso in Polonia). 
Buon ascolto. Buona Visione. 



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