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Visualizzazione dei post da 2018

Doppio incanto natalizio: da Londra a Napoli

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Il 25 dicembre è sempre stata una data importante per l'umanità, almeno da questa parte dell'esmisfero, e pertanto che sia giorno della luce, Sol Invictus o Natale, ci riguarda un po' tutti. Quest'anno la sua attesa, se così posso chiamarla, l'ho accompagnata senza volerlo con due capolavori: un libro e un film. Il libro è un classico che volevo leggere da tanto tempo: "Canto di Natale" di Dickens. Un libro di cui si, tutti conosciamo la storia, ma che in verità la cui grandezza non immaginiamo minimamente fino a quando non iniziamo a leggerlo. Quello che stupisce è proprio lo stile e il modo con cui Dickens restituisce l'atmosfera natalizia nelle strade di una Londra ottocentesca. L'inverno, il buio e il fuoco, onnipresente, come un simbolo residuo di quella sacra lucentezza che gli uomini celebrano forse dall'alba dei tempi. E poi l'euforia, il candore domestico, le scene di quella quotidianità anomala, i colori, tutto descritto

"A cosa serve questo pulsante": un'esaltazione del confronto diretto con le cose, del contatto e dell'errore come crescita personale

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"A cosa serve questo pulsante" è un libro scritto senza fronzoli e senza un ghostwriter. Direi scritto quasi di pugno. Del resto non c'era tanto da ricamarci su dato che il soggetto era già di per sé forte: da ragazzo cresciuto nella Londra degli anni Settanta a cantante di una delle rockband più originali della storia, pilota di aerei linea, schermidore.  E qui sta uno uno dei motivi per cui ho deciso di leggerla: la dinamicità del personaggio, forte nell'esplorare vari mondi e nel rimbalzare tra di essi senza mai uscirne a mani vuote. La curiosità e il desiderio di non rimanere fermo nel proprio ambito fanno di Bruce un eroe moderno, contrapposto alle tendenze alla settorializzazione del nostro tempo. Dickinson è oggi una rockstar tacitamente alternativa. Come del resto lo sono stati gli Iron Maiden i quali, durante i loro ormai 40 anni di carriera, hanno fatto parlare poco e niente di loro al di là dei discorsi propriamente musicali. Né storie di drog

Satyrandroide: estratto sull'osservazione degli esseri umani (video)

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A due mesi circa dall'uscita del romanzo mi sono divertito a realizzare una brevissima clip su un passo del romanzo. Non è un booktrailer, tanto meno una promo di qualche tipo, è, diciamo, un esercizio amatoriale di montaggio video-letterario. Buona visione.

Racconti d'estate 2018: la lettura dell'Equinozio

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In attesa della pubblicazione del mio romanzo " Satyrandroide " la Ensemble Edizioni sta uscendo con una raccolta intitolata " Racconti d'Estate " fatta da vari autori della sua scuderia. Io qui sono presente con un racconto intitolato " L'Ultimo cantastorie della baia ", la vicenda di cinque fratelli che si ritrovano nel loro paese natio e, involontariamente, sulle tracce delle storie fantastiche che caratterizzavano quei posti. Oltre al mio racconto troverete tanti altre storie interessanti con cui sopravvivere all'equinozio d'autunno. Una volta chiusi gli ombrelloni, indossati i pantaloni e archiviate le vacanze, la lettura di qualche racconto può essere un buon modo per esorcizzare la fine dell'estate. Per chi fosse interessato la raccolta è disponibile su Amazon e sul sito della Ensemble . Per tutto il resto ci aggiorneremo a breve.   

Carattere umano, sfide e generazione di fenomeni

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"Sfide" è a mio avviso una delle più belle trasmissioni mai realizzate sullo sport, per il semplice fatto che attraverso un abile racconto dell'impresa, una azzeccata colonna sonora e una meticolosa scelta delle parole e delle persone, riesce ad esaltare il carattere umano dello sport. Quando per "carattere umano" mi riferisco al modo con cui lo sport, qualsiasi esso sia, riesce ad elevare l'uomo e ad accompagnarlo nella scoperta del mondo che sta fuori e dentro di sé, nonché nell'affrontare i demoni e le paure che ne abitano il secondo.  E allora, in questo clima di alta pallavolo (con l'Italia in seconda fase quasi a punteggio pieno), ricordo la puntata dedicata alla Generazione di Fenomeni e al mondiale vinto nel 1990.  Bello. Tutto bello.  Ma forse, tra le cose più belle di questi 12 minuti, ci sono le parole che nel finale Lucchetta sceglie con una lucidità e meticolosa cura, fino all'ultimo attimo, fino a quando la sua emotività non

"Infondo a destra": un gentile e incantato cortometraggio di qualche anno fa

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Anni fa conobbi un vecchio. Si chiamava Ciccio e mi ci affezionai subito.  Era forse uno degli ultimi testimoni diretti della seconda guerra mondiale. Aveva fatto il liceo e aveva avuto rogne per aver strappato un manifesto fascista. Poi era partito in guerra e dopo l’8 settembre del 1943, come tanti italiani, si ritrovò in un campo di prigionia tedesco. Arrivò a pesare trenta chili fino a quando il campo fu liberato dai russi. Ricordo ancora i suoi occhi quando parlava della fuga su un tappeto di cadaveri, insieme ad altre migliaia di prigionieri, tutti come lui indifferenti alla tragedia che giaceva sotto i piedi.  Ma Ciccio non parlava solo di guerra. Aveva molte passioni come la campagna, la lettura dei quotidiani, la cura delle piante e lo stare in mezzo alla gente. Ancora meglio tra i giovani.  Lo intervistai per la testata locale per cui lavoravo. L’articolo ebbe un considerevole eco nel paese al punto che con l’assessore alla cultura e il circolo Arci locale organizzai u

Viaggio a Londra: una città immaginaria celata in una capitale europea (agosto 2018)

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Credo che Londra sia stata tra le prime città straniere che mi siano state raccontate. E a raccontarmela per la prima volta, come già detto nell'articolo per il trentennale , fu proprio Dylan Dog.   Era una Londra cupa, oscura, ma anche magica, in quanto abitata da mille storie e leggende, affascinante per via della sua architettura vittoriana. Una Londra attanagliata da un conflitto, oggi più vivo che mai, tra la sua parte più borghese e avida e la moltitudine di creature dannate che abitano i sotterranei sociali e fisici della città. Posso dire che anche per questo Londra per me non sarebbe stata solo una città da visitare...                                                                                             Si, lo so. Era una cosa inutile, forse largamente abusata, ma dopo tanti anni passati in uno degli innumerevoli universi paralleli (citazione solo per dylandoghiani) avanti alla porta urlante dell'Indagatore dell'Incubo, non potevo, seppure in

30 anni di incatentevoli incubi - Omaggio a Dylan Dog

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Due anni fa il celebre fumetto Dylan Dog compì 30 anni.  Pur non leggendolo più con frequenza da diversi anni, pensai comunque di scrivere un pezzo per il mio blog. Una sorta di personale omaggio al fumetto che aveva accompagnato la mia tarda infanzia e tutta l'adolescenza. Ma proprio in quei giorni il mio vecchio amico d'università, Francesco Morga, mi propose di fare un'ospitata nel suo blog "Combinazione Causale" . Io accettai con molto piacere proponendogli proprio il pezzo a cui stavo lavorando.  Oggi, dopo due anni, lo ripropongo sul mio personale blog.  30 anni di incantevoli incubi Omaggio a Dylan Dog La prima volta che mi capitò tra le mani un fumetto di Dylan Dog fu durante la gita di seconda media. Nel pullman un mio compagno di classe, sedutosi accanto a me, portava con sé due albi. Li ricordo perfettamente: il numero 45 Goblin e il numero 79 La Fata del Male. Durante il viaggio me li feci prestare. Scoprii così l'esistenza di un f

Contro il lavoro nero e grigio

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In questi giorni in cui sembra che le questioni sociali più importanti e fondamentali per il nostro Paese siano quasi cadute nel dimenticatoio condivido questo video denuncia sul lavoro nero (e grigio) a Napoli.  I casi qui descritti, nonchè le problematiche sollevate, sono in realtà comuni a tutta Italia, da nord a sud, in un Paese che di fatto svaluta e deprezza in continuazione il lavoro (e che così facendo si scava da sè la fossa). Pensiamo ai tanti contratti part-time che nella realtà si traducono in full-time sottopagati, ad assunzioni completamente a nero e senza uno straccio di diritti. O alle tante situazioni ufficiali che di fatto alimentano la svalutazione del lavoro (dagli insegnanti precari, ai "beneficiari" di garanzia giovani, ai runner e corrieri). Il lavoro è una delle basi principali di una società civile e non esiste nessuna motivazione, o giustificazione, volte a farne una forma di sfruttamento o assoggettamento.  

Napoli giugno 2018: Capodimonte, San Severo, Teatro San Carlo e Catacombe

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Dopo un anno sono tornato a Napoli per recuperare quanto fino ad ora mi sono perso. Credo che Napoli non sia solo una città, ma uno scrigno volto a custodire alcune delle meraviglie che in qualche modo hanno determinato il patrimonio genetico dell'umanità. La sua bellezza ha qualcosa di religioso e forse per questo ognuno di noi deve attendere una sorta di illuminazione prima di scoprirla. Scoprirla davvero intendo.  Napoli è una città fatta di storie che, come in un romanzo tangibile, visibile e concreto a tutti i sensi, si sovrappongono e si mischiano, generando così una fitta rete di mistero e allucinazioni. Ogni parte di essa sembra protratta verso l'eternità grazie all'operato di divinità pagane che, sogghignando, si celano sotto le mentite, ma raffinatissime, spoglie cristiane. Prima tappa di questo ritorno è stato il Museo di Capodimonte, una collezione di opere in cui sembra che la vita sia stata, come per un rito magico, cristallizzata nei suoi momenti pi