Madre di Aronosvsky

Adoro il cinema ma forse proprio per questo non mi piace farne un'indigestione. Quando i cinema erano aperti ci andavo più o meno una volta a settimana. Ora da quando è iniziato questo inverno, con il suo corpifuoco alle 10 e le sale chiuse da ormai chissà quanto tempo, mi sono imposto un film a settimana: il sabato, dopo la piazza, la birra e il cicchetto di sambuca (ognuno ha la sua ritualità). 

Fino ad ora il mio cartellone è stato vario anche se nelle mie scelte è prevalso in gran parte dei casi un debole per il gotico o il sinistro (ma non mi sono fatto mancare film di tutt'altra natura).

Ieri ho recuperato l'ultimo di Aronosvsky, regista che seguo con molta attenzione. 

"Madre!" è un film visionario, cucito apparentemente come una commedia nera e assurda, una degenerazione onirica e sinistra, ma che in verità ricostruisce alla perfezione una storia che conosciamo bene con una simbologia curata con una filologia maniacale. 

Non è un film comprensibile solo a fronte di speculazioni interpretative, assolutamente no: anche se sulle prime dà proprio questa impressione, "Madre!" si basa su una narrazione che rilegge in maniera autonoma e originale un racconto arcinoto (un tipo di narrazione che, se vogliamo, è ampiamente presente nella stragrande maggioranza dei racconti antichi). 

"Madre!" racconta in maniera sovversiva, critica e filologicamente precisa quella storia lì... ma non ve la dico per non rovinarvi la sorpresa e contaminare la vostra esperienza di visione qualora non l'abbiate ancora visto. 

Si, "Madre!" è il capolavoro di Aronosvsky!



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