Ladyhawk: La Magia delle zone d'Ombre

Non ho idea di quante volte l'abbia visto, di certo però quando in seconda media il mio professore di italiano decise di proiettarlo in classe, io lo conoscevo ormai a memoria. 

Ladyhawk è un film che vanta un'attenta contestualizzazione medievale nella quale però si libera una narrazione favolosa dal sapore leggendario. La stessa idea dell'eroe è staccata dalla tradizione che, proprio nel pieno degli anni Ottanta, li voleva esuberanti e allineati a qualche tipo di ordine: qui Navarre è un dissidente nei confronti del potere secolare della Chiesa, un solitario, un dannato, esattamente come la sua amata che si rivelerà nel corso del film. Attorno a loro un fuggiasco e un monaco anche loro in fuga dal passato e alle prese con una propria "maledizione". 

Ladyhawk è un film che ami ad ogni età perchè nel suo essere anticonformista e antagonista sa raccontarti di quanto importanti siano le zone d'ombra e di quanta dolcezza e tenerezza possano celare, e così difendere, nella propria oscurità.

In memoria di Richard Donner



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