La legge bavaglio e la Resistenza dei Poeti

Da una parte assistiamo alla degenerazione senile di una rockstar che tanti italiani, inspiegabilmente, hanno eletto come guru. Caro signor Rossi, la satira è cattiva e se non lo fosse non potremmo chiamarla satira. E’ una sorta di cattiveria comica indispensabile per chi va a caccia delle contraddizioni del mondo. E’ indispensabile quanto la zappa per un contadino, il Mac per un designer, il treno per un macchinista. Tutti quei personaggi pubblici, tutte quelle figure che in qualche modo hanno la responsabilità di plasmare la nostra società, ci devono convivere. Per il bene stesso della società.

Ma come diceva il presentatore Corrado, non finisce qui! Già che si trovavano i fautori di questa legge han ben pensato di colpire anche i blogger e tutti coloro che scrivono su internet. Questa legge equipara qualsiasi blog ad una testata giornalistica (si, persino il diario “segreto” dell’adolescente che è stato/a lasciato/a dal partner) e per tanto pretende che sia pubblicata una cosiddetta "rettifica" da parte di chiunque sostenga che sia stato scritto qualcosa di sbagliato sulla propria persona. Non vi è alcuna possibilità di dire “no” e le multe per inosservanza sono sostanziali.
Una legge del genere comprometterebbe tutto il web 2.0 in Italia e la stessa Wikipedia Italia, per esempio, cesserebbe di esistere in quanto piattaforma basata proprio sugli interventi dei lettori. Ma come continua a fare da ormai un decennio questo governo punta a mille per ottenere cento. Ha subito promesso che i blog e Wikipedia saranno esonerati da tale legge. Questa promessa però non cambia di molto le cose perché da un lato rimane una legge fortemente limitante per la stampa italiana (già ormai compromessa da un latente giornalismo mercenario), dall’altro nulla vieta a questi signori di tornare alla carica e colpire blog, siti e altre pagine virtuali, visto che proprio grazie ad internet hanno perso l’ultimo referendum …
Si tratta di una forma di Resistenza, una Resistenza che può inglobare più movimenti, come una petizione indetta da Wikipedia o da Avaaz, come uno sciopero di Nociclopedia, come la satira di Bonsai tv, come un poeta che non si tiene per sé le proprie parole, o come qualsiasi altro individuo che non accetta “consigli di lettura” o eccezioni alla giustizia.
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