SATYRANDROIDE, Tra la penna e il Calamaio, 8: Figlio di un Dio Seggiolaio

Satyrandroide è un romanzo fatto di storie. Ogni personaggio trascina con sé il suo passato, i suoi demoni, quindi la sua storia che finisce inevitabilmente per incastonarsi con quella degli altri personaggi. Possiamo dire quindi che è un romanzo di incontri.

E fu proprio col tema dell’ “incontro” che nel 2011 si parlò per la prima volta pubblicamente di Satyrandroide. Avevo buttato giù decine di pagine anche se molte di queste non sarebbero rientrate nella versione definitiva. Tuttavia una delle parti scartate fu ispirazione di una perfomance artistica nell’ambito della manifestazione Edicola RaRa, a Terlizzi. Il pezzo si intitolava “Figlio di un dio seggiolaio” e raccontava di un costruttore di sedie che viveva nella striscia di Gaza. Si chiamava Salman e a seguito di una serie di tragicomici avvenimenti si ritrovava inglobato, lui malgrado, in un’organizzazione terroristica. Il pezzo si focalizzava sulla condizione di solitudine e indifferenza che viveva il protagonista nel tratto compreso tra la casa dei cospiratori e il luogo dove si sarebbe fatto esplodere.
Sulla base di questo racconto io e la visionaria Cristina De Benedittis (nota ai più per il suo progetto Avec Papier) riproducemmo tra i vicoli della vecchia Terlizzi un tram fatto di due file parallele di sedie (su una di queste sedeva proprio un manichino con della dinamite), un oblò, maniglie, etc. In questo tram le persone si sedevano e prendevano ad ascoltare il racconto letto dall’attore Livio Berardi. A fine lettura ogni “viaggiatore” doveva estrarre da una sacca un bigliettino e rivolgere la domanda, che vi era scritta, alla persona seduta sul sedile indicato nello stesso bigliettino. 
Venne fuori una bella serata, all’insegna di una fusione tra fiction letteraria, perfomance artistica e momenti di socializzazione, una messa in scena in cui persone sconosciute tra loro interagirono, seppur per brevi lassi di tempo. Le risposte derivanti da quella interazione, attaccate con un post it alla parete del “tram”, sono ora ancora qui proposte.

Come ho già detto, il pezzo in questione non rientrò nel romanzo, tuttavia l’esperienza in sé avrà sicuramente esercitato la sua influenza nelle successive stesure di Satyrandroide.



Ecco dove al momento puoi trovare Satyrandroide

Ti aspetto alla presentazione:

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