SATYRANDROIDE, Tra la penna e il calamaio, 9: Charlotte the Harlot

Ho così tanto ascoltato gli Iron Maiden che potrei considerare la loro musica parte della colonna sonora della mia vita. Amo la musica e negli anni ho ascoltato tanta roba, sia nell’ambito rock e metal che in tanti altri generi, ma la band di Harris e Dickinson sono il porto a cui sono poi spesso ritornato. 
E’ inevitabile che abbiano influenzato, in qualche maniera, la mia scrittura e quindi anche la stesura di Satyrandroide. 


Presente nel primissimo album della band, prodotto di quella primissima fase pervasa da una consistente venatura punk (data anche dalla presenza del cantante Paul Di Anno che proveniva proprio da quel mondo), “Charlotte the Harlot” è una delle tante storie provenienti dai sobborghi della Londra di fine anni Settanta, una città fatta di diseredati, storie al limite e di un sottosuolo sociale oppresso da una congiuntura ostile e dal conseguente rigidismo della Thatcher. Gli Iron Maiden furono in qualche modo i cantori di questo sottosuolo indemoniato e non a caso subirono una censura governativa a causa di una loro copertina, in cui si mostrava la Thatcher brutalmente uccisa da Eddie, la mascotte della band. Ecco, credo che Charlotte the Harlot rappresenti a pieno quella prima fase dei Maiden. 



Quale sarà la citazione che lega Satyrandroide al pezzo degli Iron Maiden? Probabilmente tutti coloro che sono agli ultimi capitolo avranno già capito. 
Buona lettura. 

Ecco dove al momento puoi trovare Satyrandroide

Ti aspetto alla presentazione:




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