L'e-boom degli e-book e l'oggetto perfetto


Nello stesso giorno in cui Brunetta presenta per l’ennesima volta la rivoluzione digitale in ambito giudiziario, Amazon.com diffonde la notizia che nell’ultimo mese negli Usa gli e-book hanno superato i libri tradizionali nei numeri di vendite. A primo impatto sembra una di quelle notizie destinate a dividere l’opinione pubblica e ad ispirare inni di gioia nei maniaci della tecnologia e suicidi a colpi di volumi enciclopedici nei bibliofili.
In realtà è una notizia considerevole, ma non più di quanto si pensi.

Innanzitutto chi legge, e legge veramente, sa che il libro è un’esperienza sin da quando lo si sfoglia per la prima volta. L’edizione, il tipo di carta, l’odore, la libertà di leggerne alcuni pezzi, la copertina, eccetera. Tutti questi elementi concorrono alla scelta di un libro. Addirittura molte persone entrano in libreria non avendo le idee precise ma con la chiara volontà di farsi sedurre.
Chi invece acquista prodotti su internet e ha l’insana idea di acquistare libri difficilmente sceglierà il cartaceo proprio perché, se dovesse comprare un libro tradizionale, molto probabilmente preferirebbe farlo in una libreria tradizionale.
Sono sempre più rari quei casi di persone che comprano in formato cartaceo su internet. Spesso si tratta di titoli rari, introvabili, o di persone che non hanno tempo o che, semplicemente, finiscono per relegare il libro alla condizione di arredo.
E se a tutto questo aggiungiamo i prezzi più ristretti degli e-book, allora ci risulta chiaro perché questi ultimi vanno così forte su internet.

Amazon.com ha precisato che da questo conteggio ha escluso i download gratuiti ma anche a questo proposito va detta una cosa importante.  Oggigiorno il successo di un libro (o di un film, o di un album) non può essere affatto calcolato sul numero di download. Questo sarebbe un elemento quasi del tutto insignificante.
Pensiamo ad esempio alla quantità di canzoni presenti nelle memorie dei nostri computer. In alcuni casi si arriva al migliaio. Molto spesso di questa enorme quantità se ne conosce una bassa percentuale e gli stessi fruitori si meravigliano quando scoprono nel loro archivio musicale dei pezzi sconosciuti. Ora, facciamo lo stesso discorso sugli e-book, i quali per essere fruiti necessitano di un’attenzione maggiore rispetto ad un pezzo musicale. Ed ecco, dunque, che un titolo può essere scaricato centinaia di volte ma se non viene letto resterà sconosciuto a tutti.

Per tanto la notizia di Amazon.com va accompagnata con due osservazioni.
Da una parte gli e-book non sono capaci di sostituire un formato le cui caratteristiche determinano anche i processi di scrittura e lettura dei testi. Il libro cartaceo, così come lo conosciamo oggi, è il sunto di una ricerca che è durata secoli e che ha portato ad un oggetto perfetto.
Dall’altra gli e-book restano un’ottima invenzione in grado, magari, di allargare la cerchia di lettori. Ma come con gli mp3 anche col libro digitale c’è di fatti il rischio di un enorme approvvigionamento di file che non corrisponderà affatto alle reali conoscenze. E in questa minaccia non si addita certo l’e-book, ma un tipo di cultura mordi e fuggi a cui l’e-book si presta facilmente.

Il libro, è stato, e continua ad essere, un oggetto non solo metafisico ma anche fisico che funge da ponte tra persone e mondi. Non per essere conservatori ma è il principale mezzo di trasmissione della conoscenza. E’ anche vero però che il mercato deve seguire le sue dinamiche, proprio come ogni cosa deve fare il suo corso. Non sappiamo certo dove ci porterà il futuro ma nel frattempo teniamoci strette le cose buone.

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