Referendum 12-13 giugno: quesito 4, il legittimo impedimento


Il QUARTO QUESITO chiede al cittadino se è a favore del provvedimento (comunemente detto “il legittimo impedimento”) che permette al Presidente del Consiglio e ai Ministri di non essere processati durante i loro incarichi, anche in vista di sospetti o prove che testimoniano la loro colpevolezza. In altre parole è un provvedimento che permette agli esponenti dei governi di essere immuni ai processi.
La legge è, e deve essere, uguale per tutti. Non ci sono alternative perché in caso contrario si eliminerebbe quella struttura giuridica che ci rende tutti uguali avanti alla giustizia e si favorirebbe quel processo che vedrebbe sempre più uomini vittima dello strapotere dei pochi. Eticamente non c’è nessuna situazione possibile che possa apportare delle eccezioni a questo principio.
Quindi se un presidente del consiglio, un ministro, o chicchessia, è indagato, questi deve rispondere d’avanti alla legge come qualsiasi altro cittadino.

Dubbi.
Ma come fare se i politici che devono avere a che fare con i magistrati si ritrovano in situazioni in cui diventa davvero difficile, se non impossibile, governare?
Chi rappresenta un Paese deve rispondere d’avanti alla legge più di chiunque altro. E se dal suo passato emerge anche il più piccolo degli scandali, questo politico deve avere il buon senso di dimettersi. Ne va di mezzo l’immagine, la politica, l’autorità e l’economia di un intero Paese. Non ci sono alternative. Il caso in Germania di un politico che si è dimesso in seguito all’accusa di aver copiato la tesi di laurea dovrebbe far scuola.

Formulazione del quesito.
Il testo è costruito su questa domanda: Vuole che la legge che permette a presidenti e ministri di NON rispondere d’avanti alla legge, a seguito di collusioni con malaffari, sia abrogata (cioè annullata)?
Vota SI per abrogarla (cioè annullarla).

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